domenica 3 maggio 2009

GIFV – Gli stadi di calcio di terza generazione avanzano in Parlamento. Possibili scenari.

Presso la Sottosegreteria alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo Sport, la pratica GIFV è attualmente al vaglio della dottoressa Fulvia Beatrice. Ella ricopre l’incarico di Coordinatore della Struttura di missione per lo sport, il più alto all’interno dell’Ufficio di Sottosegreteria, a diretto contatto con il Sottosegretario, On. Rocco Crimi.
In questi giorni l’Ufficio è concentrato sull’allestimento di quella che possiamo definire uno sorta di conferenza degli Stati Generali dello sport italiano prevista per il prossimo mercoledì 6 Maggio in Roma, giornata di elezioni per la presidenza nazionale del Coni.
Con l’Avvocato Fulvia Beatrice c’è dialogo, mercoledì 22 Aprile scorso è stata trasmessa una documentazione integrativa del progetto richiesta espressamente dal Coordinatore.

Le righe seguenti si leggono sul blog dell’iniziativa “Glaciazione Italia Fotovoltaica” nel brano Roma, dovrebbe partire il conto alla rovescia del 20 Gennaio 2009: - L’incognita circa l’accoglimento governativo della candidatura di cui si diceva in apertura potrebbe essere racchiusa intorno alla valutazione delle possibili conseguenze che un progetto per certi versi “rivoluzionario” come GIFV potrebbe arrecare in termini di possibili incrinature di certi equilibri interdisciplinari nell’àmbito del panorama politico sportivo, per esempio rispetto al lungo e delicato percorso parlamentare del disegno di legge in materia di stadi ed altri impianti per sport professionistici di nuova generazione. –.

Gli stadi di calcio cosiddetti di terza generazione o “multifunzionali” (ospitanti all’interno anche musei, parchi, ristoranti, centri fitness, negozi, alberghi …) sono i complessi che, per motivi diversi ed attraverso strumenti legislativi e finanziari ad hoc, sono nati negli ultimi quindici anni in Inghilterra ed in Germania.
Francia (esiste un progetto per una quindicina di tali strutture da costruire o da ristrutturare entro il 2016) ed Italia nelle sedi politico istituzionali stanno seguendo quella direzione.
In Italia la primogenitura in tale materia viene riconosciuta al deputato Del Bue, che motivava così la sua proposta di legge presentata il 3 Luglio 2007: “… uno stadio non può e non deve più essere un onere finanziario per i comuni e le società sportive, ma deve trasformarsi in una potenzialità economica sulla scorta del modello inglese, attraverso il completamento con strutture per la ricreazione ed il tempo libero”. Il là era stato dato. La tematica fu poi ripresa e rielaborata in una nuova proposta di legge a firma del deputato Lolli e del senatore Butti, presentata il 6 Novembre scorso, che recepiva alcuni spunti del piano triennale di interventi per l’impiantisca sportiva elaborato nel breve periodo di vita del dicastero dello Sport (ministro Mlenadri), e ricomprendeva oltre agli stadi anche gli “impianti sportivi dedicati allo sport professionistico”. Il riferimento, secondo gli addetti ai lavori, era alla pallacanestro che, insieme con il calcio, ad oggi è l’altra importante disciplina di squadra ad aver abbracciato la legge sul professionismo sportivo (legge 23 marzo 1981, n. 91). La proposta di legge ha fatto il suo corso, trasfondendosi in uno Schema di Disegno di legge, anticamera del Disegno di legge definitivo, espressione che comunemente usiamo non del tutto correttamente in luogo di Schema di Disegno di legge.

Detto questo, quelle righe del brano del 20 Gennaio scorso oggi meritano di essere richiamate alla luce di un passo, in merito all’argomento in questione, contenuto nell’intervista rilasciata dal Sottosegretario Rocco Crimi al quotidiano “Il Corriere della Sera”, e pubblicata giovedì 30 Aprile scorso. E forse esse meritano di essere richiamate in una visione di insieme meno preoccupata, ma non per questo ottimista tout-court.
Spieghiamo il perché.

Da un passo della suddetta intervista si evince in maniera esplicita che il respiro del provvedimento, evidentemente in seguito al dibattito in sede di commissione parlamentare che sembra aver colto lo spirito delle critiche mosse all’originario testo letto come un ennesimo aiuto al comparto calcistico spettacolistico, si è allargato fino ad abbracciare l’intiera gamma dell’impiantistica sportiva, e non solo più quella legata al calcio, o meglio, allo sport professionistico. Questo ultimo diventerebbe di fatto il traino per un rilancio dell’edilizia sportiva di base su tutto il territorio nazionale, attraverso un patto pubblico-privato a livello di investimenti e nel rispetto delle competenze regionali in materia di impiantistica sportiva.

Si viene a delineare per certi versi lo scenario legislativo e lo spirito della prima ed unica manovra a livello nazionale in materia di impiantistica sportiva nella storia della Repubblica Italiana, quella legata ai Campionati Mondiali di calcio del 1990: la legge speciale sulla costruzione e ristrutturazione degli stadi che avrebbero ospitato le fasi della competizione ispiratrice e propulsore della storica Legge n. 65/1987, che permise ai Sindaci della Penisola di attrezzare i Comuni con strutture sportive di base.

Addivenendosi alla prospettiva abbozzata dal Sottosegretario nell’intervista sopra citata, “Glaciazione Italia Fotovoltaica”, di primo acchito, troverebbe una collocazione all’interno di un progetto “omnibus” che soddisfa uno dei suoi punti caratterizzanti: la natura di impiantistica di base delle strutture previste.
Ma perché, se questa fosse l’ipotesi di approdo legislativo, l’iniziativa GIFV avrebbe la necessità vitale tuttavia di ritagliarsi, all’interno del dettato legislativo, una sua identità distinta attraverso un “articolo” dedicato?
Per salvaguardare un livello di applicazione privilegiato del meccanismo agevolativo statale (il Conto Energia) per la tipologia di impianti sportivi oggetto di GIFV, senza la quale condizione la realizzazione di una pista ghiaccio, in termini economici di gestione, non sarebbe appetibile per il committente (pubblico o privato) rispetto ad un qualsiasi altro impianto di base per la pratica sportiva ed il tempo libero (impianti natatori a parte).

3 Maggio 2009

Carlo Guglielminotti Bianco