venerdì 9 gennaio 2009

GIFV - Tra misura anti-crisi e ricetta "salva ghiaccio", fin dal presente

E’ azzardato valutare il progetto “Glaciazione Italia Fotovoltaica” alla stregua di un piccolo contributo alla ricerca ed alla elaborazione di misure anti-crisi per il Paese?

Il “manifesto” di fondazione dell’esperienza GIFV (Febbraio 2006) enuncia, nello sviluppo dell’ “economia reale” intorno al pattinaggio di figura, la spinta propulsiva alla realizzazione del piano pluriennale di edificazione di impianti a livello nazionale. Là dove si concentra il 59% delle piste ghiaccio omologate Fisg (Federazione Italiana Sport del Ghiaccio), nel Triveneto, esiste quella economia, perché ci sono i diversi operatori sul mercato (le famiglie, le scuole, le associazioni, le aziende, gli enti pubblici …) che scambiano in maniera sistematica e continua beni e servizi legati, in via diretta od indotta, allo sfruttamento di quel patrimonio impiantistico.
Nel Febbraio del 2006 si era ben lungi dal pensare che a distanza di circa due anni e mezzo quella locuzione, economia reale, sarebbe diventata in bocca agli statisti di mezzo mondo una sorta di panacea di tutti i mali della delicata crisi in atto. Tra le varie ricette economiche in quella direzione, tiene banco nelle principali capitali quella riassunta nella formula: opere pubbliche (infrastrutture) più energie rinnovabili (la c.d. “green economy”).
Il progetto GIFV, a ben pensarci, si spinge persino oltre, propugnando che un rigagnolo di quel 3%, a titolo di indennità paesaggistica, calcolato e stornato dal valore delle grandi opere pubbliche in tutto il Paese, sia reinvestito quale contribuzione statale a favore degli Enti locali (Regioni e Comuni) interessati ad intraprendere la realizzazione di impianti del ghiaccio ecosostenibili. Quindi infrastrutture (strade, linee ferroviarie, porti, gallerie, ponti…) che alimentano altre infrastrutture (sport e tempo liberi), queste ultime in più sostenibili sia in termini ambientali che gestionali (costi energetici).

Ed è proprio sotto questo ultimo aspetto che GIFV chiama ad una seconda considerazione di fondo, il cui “padre” è un componente il Consiglio Direttivo Nazionale della Fisg, il sig. Dario Saletta; ebbene il sig. Saletta invita a cogliere in GIFV anche il seguente messaggio di fondo: il futuro degli impianti italiani regolamentari per la pratica delle attività sportive e ricreative legate al mondo del ghiaccio passa anche e soprattutto dal “risparmio energetico”, attraverso l’impiego di fonti energetiche rinnovabili (solare in testa).
In alternativa a medio-lungo termine - aggiunge GIFV – non è da escludere il ricorso graduale al “ghiaccio finto” (sintetico). Presso l’Isu - International Skating Union, la federazione mondiale del pattinaggio di figura e di quello di velocità in Davos, ne stanno prudentemente riflettendo.

Un terzo punto chiave dell’iniziativa GIFV è il seguente: non contestualizziamo un progetto di investimenti di natura pluriennale (10-15 anni) nella congiuntura delicata in cui nasce.
In proiezione:
- l’ avvio del processo federalista;
- l’ entrata in vigore del nuovo Patto di Stabilità degli Enti locali con l’apertura sugli investimenti in opere pubbliche “non incidenti”;
- il rilancio del Piano decennale delle grandi opere pubbliche (e di conseguenza del meccanismo di alimentazione dei fondi ex art. 60, c. 4 della Legge 27-12-2002, n. 289 – Finanziaria 2003);
- il rilancio dello strumento della finanza di progetto (project finance);
- il rilancio della Cassa e Depositi spa;
- la nascita della Banca del Mezzogiorno;
- le fonti energetiche rinnovabili che, nucleare a parte, saranno sempre più denominatore comune delle politica energetica della Ue, al quale l’Italia difficilmente potrà sottrarsi,
sono qualcosa di più di semplici segnali che fan sì che GIFV possa trovare una sua congrua collocazione dal presente nel prossimo futuro.